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Lo studio è “reale” con la realtà virtuale
Gazzetta del Sud del 19 Ottobre 2023

Lo studio è “reale” con la realtà virtuale

La rivoluzione digitale è iniziata. Il Collegio S. Ignazio di Messina, diventa scuola 4.0 grazie all’introduzione in via sperimentale, nel neo istituito Liceo Scientifico a curvatura Biomedica, dei visori VR StandalOne di ClassVR, dotato di un’interfaccia unica per gli studenti, con risorse VR e AR incorporate e controlli per gli insegnanti.

Una didattica innovativa che pone al centro dell’attenzione la sempre crescente necessità di stimolare l’apprendimento in un mondo in cui reale e virtuale convergono sempre più spesso.

Le nuove generazioni sono native digitali e concepiscono le tecnologie come strumenti di uso quotidiano. Per questo motivo il direttore Dott. Gianluca Busacca e la direttrice generale Prof.ssa Maria Muscherà ed il coordinatore di settore Prof. Giuseppe Formica, hanno ritenuto necessario che la scuola si mettesse al passo con i tempi e integrasse, all’interno della didattica, l’uso e l’insegnamento della realtà aumentata. Solo in questo modo sarà possibile sfruttare al meglio le potenzialità delle tecnologie e, allo stesso tempo, formare i nostri allievi al pensiero critico, mostrando rischi e limiti della vita virtuale. In una giornata scolastica come tante, gli studenti entrano in classe, prendono posto tra i banchi, sistemano lo zaino e poi, seduti comodi, indossano i loro visori per la realtà virtuale. Si tratta di una tecnologia “immersiva” che grazie ad un apposito visore, permette di immergersi in una realtà simulata alla perfezione, costruita in tre dimensioni e a 360 gradi che coinvolge non solo gli occhi ma anche l’udito e la propriocezione. Questi strumenti riescono a percepire i nostri movimenti, ricreando la scena come se fossimo nel mondo naturale: se si alza un braccio nel mondo esterno, si alzerà il corrispettivo ricreato nella simulazione, facendo credere al nostro cervello di trovarsi proprio lì; perché nonostante la consapevolezza di fondo di aver indosso un visore, la sensazione di embodiment crea un inganno per il cervello che si sente completamente presente. A differenza della realtà aumentata, che si limita ad apparire in sovrapposizione, rimanendo ben distinguibile dal resto, la VR permette di immergersi totalmente nella scena rendendo difficile discernere ciò che è vero da ciò che è stato ricreato. Indossare dei visori in aula per vedere comparire sul banco una cellula, una molecola o un pianeta, simulare esperimenti di diverso tipo e maneggiare dei materiali pericolosi in totale sicurezza: queste sono solo alcune delle attività che si possono fare con la realtà virtuale per imparare meglio arrivando a “toccare con mano” e visualizzare oggetti normalmente impossibili. Ritrovarsi all’interno di una piramide o nel camino di un vulcano, nuotare con gli squali e camminare nel cuore della foresta amazzonica, sono solo alcune delle attività già vissute dagli alunni del Liceo, integrando così in maniera attiva, le tematiche già trattate in classe e previste dai più tradizionali programmi. La realtà virtuale e aumentata sono tecnologie rivoluzionaria che possono trasformare, migliorare e arricchire l’Istruzione, e fornire un supporto concreto agli allievi DSA, ASD ADHD e BES migliorando la loro interazione sociale e autonomia.

Prof.ssa Roberta Caruso

Referente per la Comunicazione

Gazzetta del Sud del 19 Ottobre 2023

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