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Scuola e Università per la coesione sociale

Scuola e Università per la coesione sociale

Il 14 novembre si è svolto, presso l’Università degli Studi di Messina, Dipartimento di Scienze politiche e giuridiche, l’incontro “Narrazioni di Prossimità” – Promuovere partecipazione e coesione sociale, le reti dell’impegno della Chiesa sul territorio.

L’incontro è stato organizzato dalla Caritas diocesana per la presentazione del “report diocesano 2022-23 su povertà ed esclusione sociale” ed è stato curato dall’Osservatorio diocesano delle Povertà e delle Risorse,  coinvolgendo diverse scuole fra cui il nostro Istituto Collegio S. Ignazio.

Dopo una presentazione del report da parte del Direttore della Caritas, Padre Nino Basile, si è passati a introdurre il lavoro svolto dall’Osservatorio e i temi principali trattati sono stati molto interessanti, riguardando le principali questioni di povertà e le tante situazioni di difficoltà che si incontrano nelle famiglie sul territorio, nonché la valorizzazione del ruolo e del concetto di “comunità educante”. Lo studio svolto ha l’obiettivo di analizzare le situazioni di povertà e di disagio sociale più diffuse sul territorio, in particolare il report concentra la sua attenzione sui problemi abitativi, sugli anziani, sui giovani, sullo sviluppo del lavoro, sulla povertà intesa anche come povertà educativa.

L’incontro si è sviluppato lungo l’asse del disagio abitativo, il risanamento e il ruolo della famiglia, con particolare attenzione al diritto all’abitazione e al diritto all’abitare nelle indicazioni della Costituzione Italiana.

Particolare attenzione è stata posta al problema del disagio abitativo e dei processi di risanamento delle baraccopoli messinesi, problema che da anni affligge il nostro territorio. Molte persone tutt’oggi vivono ancora nelle casette cosiddette “baracche” anche se le autorità politiche cittadine hanno, già da tempo, messo in atto processi che porteranno alla completa loro eliminazione. Purtroppo ancora oggi le persone che risiedono nelle “baracche” sono spesso soggette a pregiudizi e discriminazioni legati anche al territorio d’appartenenza, al quartiere, al degrado sociale. Si è evidenziato come uno dei problemi più importanti delle famiglie che vivono in queste “baracche” è quello del gran numero di persone che vi abitano, spesso vi risiedono interi gruppi familiari,  creando, quindi, un sovraffollamento con condizioni igienico-sanitarie inaccettabili.

Nell’osservazione del territorio si è anche potuto constatare che, nonostante i notevoli sforzi da parte delle istituzioni, spesso le famiglie non vogliono lasciare queste abitazioni e di conseguenza ci si è posti la domanda sul perché di tale atteggiamento, le risposte sono molteplici:  in primo luogo una mancanza di disponibilità economica e poi anche il legame affettivo che porta le persone a non volere abbandonare il luogo dove sono cresciute.

Inoltre, in queste zone degradate continua a persistere un alto tasso di criminalità, insieme a molta dispersione scolastica e scarso sviluppo culturale.

Si è evidenziata, quindi, la necessità di far fronte a queste problematiche con urgenza, esaminando tutti i bisogni riguardanti tale questione, del tutto  inconcepibile in una società che tende sempre ad evolversi.

Di particolare interesse è stato l’intervento del Prof. Alberto Randazzo, il quale si è soffermato sul diritto all’abitare ed ha precisato che, seppur tale diritto non è esplicitamente contemplato nel testo della nostra Carta Costituzionale, lo stesso si deve far rientrare implicitamente tra i diritti inviolabili e di conseguenza deve intendersi un diritto costituzionalmente garantito. Quindi il soddisfacimento del diritto all’abitare non è altro che adempiere a quei doveri di solidarietà che ispirano l’agire di ogni istituzione pubblica, al fine di favorire un comportamento solidale tra tutti i membri della collettività.

Un’attenzione specifica è stata posta alle problematiche che riguardano gli anziani, i giovani e il lavoro.

Relativamente agli anziani, l’osservatorio diocesano delle Povertà e delle Risorse ha evidenziato come anche nella città di Messina si registra un accrescimento del numero degli anziani e ciò scaturisce anche da un continuo esodo di giovani verso altre città.  Il report sulla povertà ha analizzato attentamente la situazione demografica della popolazione degli anziani nella nostra città e, con esaustive rappresentazioni grafiche, ha reso tangibile la distribuzione degli anziani nel territorio comunale, l’indice di vecchiaia e l’indice di dipendenza degli anziani, i quali sono maggiormente presenti nelle zone centrali della città rispetto alle zone periferiche. Particolarmente interessante è stata la distinzione degli anziani basata sull’età e sulle risorse che ciascuno può mettere a disposizione della collettività e, nello specifico, tale distinzione prevede la suddivisione in tre fasce di età, per cui si possono individuare anziani attivi, anziani fragili e anziani a maggior rischio di non autosufficienza. L’azione della Caritas sul territorio è stata sempre maggiormente rivolta a tutte quelle persone più fragili e bisognose spesso dislogate in zone particolarmente degradate della città. Sono state intervistate alcune donne anziane residenti a Camaro San Paolo, quartiere particolarmente degradato che necessita di maggiori servizi rivolti alle persone più fragili.

L’Osservatorio diocesano ha esteso la sua attenzione, grazie anche alla collaborazione e alla professionalità di dirigenti scolasti, ai giovani e in particolare si è soffermato sulle difficoltà che questi incontrano nel far valere il loro diritto all’apprendimento e alla crescita sociale.  L’intervento della dirigente dell’XI Istituto Comprensivo Paino, è stato centrato sul fenomeno della dispersione scolastica in particolar modo in tutti quei quartieri che presentano problematiche sociali, evidenziando come gli interventi da attuare possono essere sempre più efficaci se le istituzioni scolastiche sono in grado di migliorare la motivazione degli studenti attraverso interventi integrati tra docenti, famiglie e istituzioni.

A conclusione di questo interessante incontro, è stato rivolto a tutti noi ragazzi, in seno ai nostri Istituti d’appartenenza, l’invito a collaborare personalmente all’attività e allo sviluppo dell’azione della Caritas Diocesana di Messina per promuovere la partecipazione e la coesione sociale sul territorio.

La presente relazione è stata predisposta dagli alunni del II Liceo del Collegio S. Ignazio.

Prof. Santi Smedile

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