La fondazione del Primum ac Prototypum collegium aprì a Messina una nuova pagina per la storia della cultura in Italia e nel mondo.
Sorgeva il primo centro di studio che la Compagnia di Gesù creava esclusivamente per i laici, e nel quale veniva formulata per la prima volta la “Ratio studiorum”, un metodo scolastico che sarà alla base degli insegnamenti scolastici dei paesi occidentali.
Nel periodo in cui la nostra città conosceva questo enorme risveglio intellettuale, le condizioni della cultura, soprattutto in Sicilia, erano deplorevoli, in quanto, alla fine del Quattrocento e agli inizi del Cinquecento, città come Messina e Palermo non avevano scuole.
Messina bramava una Università, e l’occasione venne con la chiamata in città di Giovanni de Vega come Vice Re, uno spagnolo molto intelligente e colto, adatto a comprendere il problema della cultura per una città. In breve tempo il Senato messinese approvò il progetto di affidare l’apertura di un collegio a S.Ignazio di Loyola.
Il giovane gesuita, nonostante ricevesse da varie parti d’Europa richieste analoghe, accolse con entusiasmo la proposta, deciso a dare a Messina più di quanto gli si richiedeva. La sua mente di statista e di organizzatore concepì un grandioso progetto in cui Messina, posta tra l’Occidente e l’Oriente, avrebbe dovuto diventare un centro di vita intellettuale e cattolica dal quale la religione e la cultura potessero irradiarsi nelle terre oltremare dell’Islam. Scelse, dunque, dieci tra i suoi migliori uomini e li inviò a Messina il 18 marzo del 1548.
Il 9 aprile una folla di gente appartenente ad ogni classe sociale, il Vice Re, la Magistratura, i Giurati, accorse nella chiesa di S. Nicolò per le prime lezioni di inaugurazione ai corsi che sarebbero iniziati molto presto. Il 24 aprile, nei locali dell’Arcivescovado, furono tenute le prime lezioni e per le scuole inferiori di grammatica, si presentarono 170 alunni. Ben presto il tempio di S.Nicolò non fu più sufficiente ad accogliere le folle di gente che accorrevano a sentire le lezioni. Il 16 novembre 1548 il Papa firmava la Bolla“ Copiosus in misericordia Dominus” che erigeva l’Università, affidandola alla Compagnia di Gesù e alla quale venivano concessi tutti i privilegi di cui godevano le grandi Università europee, come la Sorbona.
A questo documento, Paolo III, su preghiera di Ignazio, fece seguire il 24 novembre dello stesso anno la Bolla “Summi Sacerdotis ministerii” con la quale erigeva il Collegio Mamertino. Dovevano passare, però più di cinquant’anni perché questo progetto andasse in porto, anche per l’ostilità mostrata da Catania che temeva di vedere offuscata la sua fama, e dal Senato messinese che non accettava che l’Università fosse interamente sotto la direzione dei Gesuiti.
Nel 1549 si raggiunse un compromesso: si divise l’Università in due rami: la prima con le facoltà di Filosofia e Teologia più le lettere e le lingue, fu affidata ai Gesuiti; la seconda, con le facoltà di Medicina, legge e diritto canonico venne affidata al Senato con un Rettore a parte. Questo il primo seme di quello che fu il Primum ac Prototypum Collegium e la Universitas Studiorum di Messina; poi i collegi e le case si moltiplicarono in tutta l’isola. Nel 1767 un decreto di Ferdinando IV di Napoli cacciava i Gesuiti dalla Sicilia. Dopo varie vicende nel 1884 ripresero la loro attività di educatori proprio a Messina, dove assunsero la direzione della scuola paterna “Maurolico”.
Nel corso dei secoli, il Collegio si è sempre conformato alle varie vicende storiche cambiando non solo sede, ma anche finalità e gestione. Attualmente, nel nostro istituto, sito in via Ignatianum, sono presenti quattro ordini di scuola: dell’infanzia, elementare, secondaria di primo grado e di secondo grado indirizzo scientifico, che si riconoscono nella secolare tradizione pedagogica della Compagnia di Gesù di cui sviluppano le linee programmatiche espresse dalla Compagnia adattandole ai tempi nuovi.